Il riconoscimento dell’infortunio o della malattia professionale da parte dell’Inail non comporta automaticamente la responsabilità del datore di lavoro per i danni sofferti dal dipendente. È onere del lavoratore, che abbia contratto la malattia, dimostrare l’inadempimento datoriale e il nesso di causalità con il danno sofferto. La Cassazione condivide questa interpretazione dell’istituto assicurativo e ribadisce che, affinché vi sia responsabilità datoriale, è necessario un inadempimento rispetto alle norme speciali, le quali in materia di COVID-19 sono costituite dai protocolli di contenimento e dalle linee guida governativi e regionali. Pertanto se l’impresa rispetta e adotta le misure di contenimento fissate nel protocollo condiviso del 24 aprile 2020, recepito dal Dpcm del 26 aprile 2020, così come dei protocolli regionali e delle linee guida emanati dalle autorità centrali e periferiche, “sarebbe molto arduo”, per utilizzare le stesse parole dell’Inail, ipotizzare una responsabilità nei suoi confronti.