La minaccia grave perpetrata da un dipendente nei confronti di un proprio superiore gerarchico configura una violazione degli obblighi di collaborazione, fedeltà e subordinazione, ed è sufficiente a legittimare il licenziamento per giusta causa. Questo il principio di diritto affermato il 3 dicembre dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 31155/2018.